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Ink Wash, casein paint, digital on D-Bond, 2022
Digital, 2022
Casein paint, resin and digital painting on D-Bond, 2021
Casein paint, enamel, acrylic and digital painting on D-Bond, 2020
Casein paint, enamel and digital painting on D-Bond, 2020
Casein paint, acrylic and digital painting on D-Bond, 2020
Acrylic, enamel and digital painting on D-Bond, 2019
Markers, pencil, resin, glitter, digital manipulation on D-Bond, 2019
“Accipe vestem candidam, quam pérferas immaculatam… ut habeas vitam ætérnam”.
Ricevi questa veste bianca, che possa tu portare senza macchia… per avere la vita eterna.
A causa del peccato originale l’uomo si è trovato nudo, privo di quello spirito che lo avvolgeva e ricopriva. Uno spirito simboleggiato da una veste candida, luminosa, che copre la nudità, segno della miseria umana.
È durante il sacramento del Battesimo che riceviamo solennemente questa nuova veste, rivestendoci di Cristo e ritornando alla preesistenza: “Vi siete rivestiti di Cristo”, dice San Paolo.
È questo il tempo della trasformazione, che l’artista vuole esprimere nell’opera “Accipe vestem candidam” con un gioco di metafore, dove della vestizione è figurata, non intesa come una vera e propria veste materiale, ma piuttosto come un alito, un flato divino che avvolge, coprendo la nudità umana con un oro che illumina e fortifica.
La centralità del simbolismo della veste battesimale come metafora, che troviamo in San Paolo, viene assunta e interpretata dall’artista non come passaggio dall’impuro al puro, ma come splendore del divino: dal volto del battezzato non trapela alcuna tristezza, ma una grande pace e un desiderio di continuare a rilucere di splendore spirituale durante tutta l’esistenza terrena, per guadagnarsi la vita eterna, come insegna Cirillo di Gerusalemme.
Digital and resin on D-Bond, 2019.